FAMIGLIE
IMPARENTATE
ALMARZA o de
ALMARZA
Antica famiglia spagnola, originaria dell’Aragona e, in particolare, di
Saragoza. Difatti erano Patrizi di Saragoza, un tempo aragonese.
Passarono in Napoli con gli Aragonesi raggiungendo le più alte cariche statali.
Per curiosità diremo che ancora oggi esistono in Spagna due città dal
nome Almarza. La prima Almarza,
vicino Soria,
la seconda nei pressi di Logroño.
Il 2.6.1683 Cesare Coppola sposa la nobildonna spagnola doña Felipa de Almarza.
Stemma gentilizio: En campo de oro, una torre de piedra, bordura de gules, con ocho veneras de plata. D'oro, con una torre di pietra, circondata da otto conchiglie d'argento sulla bordura di rosso.
A proposito della conchiglia di questo stemma, va
precisato che in araldica la Conchiglia è raffigurata in genere orecchiuta e
mostrante la parte convessa. Se non ha orecchie si dice Conchiglia di San Michele. Se mostra la parte interna e ha le due
orecchie ai lati si dice Conchiglia di S.
Giacomo di Compostella, il patrono dei
pellegrini. Si ritiene che sia stata introdotta negli stemmi al tempo delle
Crociate.
Compostella è una città (89.000 ab.)
della Spagna, nella prov. di la Coruña, capoluogo
della Galizia, a 264 m tra le valli dei fiumi Tambre e Ulla.
Mercato agricolo con industrie alimentari, meccaniche, farmaceutiche,
calzaturiere, della carta e del legno. Aeroporto. Università (1520). Famoso
centro religioso, sede di importanti monumenti artistici, è frequentata meta
turistica e di pellegrinaggi.
ALBERO
GENEALOGICO DELLA FAMIGLIA DE ALMARZA
VULPULA
Nel secolo XIV Romanello Coppola sposa Verita Vulpula. Bernardino Coppola nei primi anni del 1500 sposò Tutia Vulpura.
Nobile famiglia stabiese, conosciuta anche con la variante Vulpura, oggi estinta. Si sconosce lo stemma.
de GILIO
Belladonna Coppola sposò nel sec. XVI Porfido de Gilio.
Nobile famiglia stabiese, conosciuta anche con la variante de Giglio,
oggi estinta. Si sconosce lo stemma.
de MARCO
Andrea Coppola nel sec. XVI sposò Silvia de Marco.
Nobile famiglia di Gragnano, conosciuta anche con la variante Dommarco, oggi estinta. Si sconosce lo stemma.
PROVENZALE
Nel sec. XVI Scipione Coppola sposò in prime nozze, Caterina
Provenzale.
Caterina Provenzale era figlia di
Andrea, nato da Leonardo che, a sua volta, risulta discendere da Francesco. Il
M.co Andrea, che è ancora vivente nell'anno 1543, trasmigrò nel 1528 a Napoli
da Trapani, ed ebbe almeno altri due figli: Gaspare e Geronimo (1534-1612,
Arcivescovo di Sorrento dal 1598 al 1612). Caterina Provenzale fece testamento
il 2.12.1581 e nel 1589 risulta già morta, come si può desumere dallo stesso
testamento del marito Scipione Coppola.
Arma: fasciata, accompagnata in
capo da tre gigli bottonati ed in punta da un levriero (si ignorano gli
smalti).
DEL BALZO
Nel sec. XVI Scipione Coppola sposò in seconde nozze Giuditta del
Balzo.
Maria Petronilla, Nobile dei conti Coppola, nata a Napoli il 4.12.1794 dal Conte Antonio e Marianna Lante Montefeltro della Rovere, sposò il 22.4.1843 Raimondo del Balzo Duca di Presenzano, gentiluomo di Camera del Re.
Arma: Di rosso alla
stella crinita di argento di sedici raggi.
Antica ed illustre famiglia che vari scrittori ritengono una
diramazione della chiarissima famiglia de Baux di
Provenza. Feudataria da' tempi di Ferrante I d'Aragona, ricevuta per giustizia
nell'Ordine di Malta dall'anno 1594, antica nella nobiltà della città di Capua,
e dichiarata nobile fuori Piazza in Napoli, fu pur riconosciuta ammissibile
nelle R R. Guardie del Corpo.
SOLARO
Nel sec. XVI Scipione Coppola sposò in terze nozze una Solaro di Nola, di cui ignoriamo il nome di Battesimo, forse Giuditta.
Arma: D'azzurro a tre bande scaccate a tre file d'oro e di rosso
de URSO
Attorno al 1580 Olimpia Coppola sposò in prime nozze il patrizio stabiese Ottavio de Urso.
Nobile famiglia ricordata nel 1408 con Antonello. Nel 1570 si trova l’Utriusque Juris Doctor Giovanbattista. Nel secolo XVII la si trova tra le famiglie del primo ordine della città di Castellammare. Patronato gentilizio sulla cappella nella chiesa di S. Francesco, concessa nel 1563 ad Alfonso.
Arma: d'azzurro, all'orso d'oro.
COLAMAZZO di Napoli
Nella seconda metà del sec. XVI Cesare Coppola sposa in seconde nozze Beatrice Colamazzo.
MICERA di Napoli
Il 21.12.1643 Isabella Coppola sposa Giovan Antonio Micera di Napoli.
SABATINO di Marigliano
Anna Coppola sposò
il 23.11.1642 il dottor Pietro Sabatino nobile di Marigliano.
SAIDYA
Il 29.6.1652 Antonio Coppola sposa la nobile Teresa Saydia.
LONGOBARDO
Francesca Coppola sposò il 7.11.1672 il nobile patrizio stabiese D. Matteo Longobardo.
Nobile antica famiglia di origine longobarda. In Castellammare si ricorda tra i mutuatores del 1269 con Stefano. Godette i favori della dinastia angioina, tanto che nel 1310 il giudice Andrea è Soprintendente alla costruzione del Palazzo reale di Quisisana. Ricordiamo ancora Cesare, capitano di cavalleria, morto nelle Fiandre; Scipione a cui il re Carlo V diede in feudo, nell’anno 1549, la misurazione del sale nella Regia Dogana di Castellammare, di cui fu figlio Ottavio, capitano di fanteria e Governatore di Montecorvino; Raffaele che fu Ministro di Grazia e Giustizia e degli Interni di re Ferdinando II. Celebre fu Gabriele Longobardo, protomedico di tutto il Regno, primo medico dell’imperatore e re di Napoli Carlo VI d’Austria e medico cubiculario (di camera) dell’imperatrice vedova Amalia. Pietro Aniello nel secolo XVIII ebbe il titolo di barone di Villanova.
Patronati gentilizi: cappella di S. Paolo in Cattedrale (sec. XIV), cappella nella chiesa dell’Annunziata al Molo (1566), cappella di S. Maria delle Grazie (1580) e di S. Maria di Costantinopoli nella chiesa di Privati (1676), cappella di S. Angelo in Cattedrale (sec. XVIII), cappella di S. Giuseppe e S. Luigi nella chiesa del Gesù (1749), cappella di S. Pasquale nella chiesa di S. Francesco (1795) e cappella nella chiesa di S. Chiara in Napoli.
Arma: D'azzurro al leone d'oro imbrancante una palma di verde.
FILANGIERI
Cesare Coppola sposò il 16.5.1819 Maria Antonia Ruffo principessa di Motta San Giovanni, principessa di Sant'Antimo, duchessa di Bagnara e di Baranello (n.1800), figlia del Principe Francesco (1779-1865) e di Nicoletta Filangieri dei principi di Cutò.
Chiarissima ed illustrissima famiglia di origine normanna, che ebbe gran parte nella storia di queste province, massime sotto la dominazione normanna e sveva. Potentissima ne' passati tempi per importanti e numerose Signorie feudali, per valore militare e per i maggiori uffici dello Stato, e le maggiori dignità della Chiesa, fu eziandio decorata di vari titoli di Principe, Duca, Marchese e Conte, passati poi per successione femminile in altre famiglie. Ricevuta inoltre nell'Ordine di Malta fin dall'anno 1444, ed insignita del Toson d'Oro e de' più illustri Ordini Cavallereschi, avendo goduto il Patriziato napoletano ne' maggiori Seggi di Capuana e Nido, trovasi ne' rami di Arianello e Satriano ascritta al Libro d'Oro della Nobiltà Napoletana.1
Alessandro, principe di Cutò e di S. Margherita, edificò in questa città il Castello Baronale, che arricchì di una magnifica quadreria, il Palazzo di Giustizia, il Palazzo della Caccia; dotò due chiese, istituì una Collegiata di ventiquattro Canonici, ed edificò un teatro grande quanto quello di Palermo. Edificò pure la città di S. Flavia.2
Arma: Di oro all'aquila dell'impero austriaco, avente nel cuore uno scudo di argento alla croce di azzurro.
1 Bonazzi Francesco, Famiglie nobili e titolate del Napolitano, Napoli 1902)
2 B. Candida Gonzaga, Memorie delle Famiglie Nobili etc., Napoli 1875.
RUFFO di BAGNARA E BARANELLO
Cesare Coppola sposò il 16 maggio 1819 Maria Antonia Ruffo principessa di Motta S. Giovanni, principessa di S. Antimo, duchessa di Bagnara e di Baranello (n.1800), figlia del Principe Francesco (1779-1865) e di Nicoletta Filangieri dei principi di Cutò.
Antichissima ed illustrissima fin da' tempi che gl'imperatori di Costantinopoli imperavano in queste province, fu questa Casa per Signorie di vassalli, per ricchezze e per militare valore così potente da non essere dagli storici del tempo altrimenti ricordata che con l'appellativo di Magna Domus. Feudataria di vasti stati in Calabria ed in Sicilia, e decorata di molti titoli, ascese alle più alte dignità dello Stato e della Chiesa. Insignita del Grandato di Spagna di 1a Classe, degli Ordini del Toson d'Oro, di S. Gennaro, della Gran Croce di S. Ferdinando e del Merito, e di altri insigni Ordini Cavallereschi, ebbe gran numero di prodi Cavalieri Gerosolimitani a partire dall'anno 1414, e godette il Patriziato napoletano ne' Seggi di Capuana dal 1703 e di Porto dal 1690.
Ascritto questo ramo al Libro d'Oro napoletano e decorato de' titoli di Principe di S. Antimo con anzianità dal 1641, Principe di Motta S. Giovanni con anzianità dal 1682, Duca di Bagnara concesso originariamente nel 1582 e riconfermato nel 1603 e Duca di Baranello dal 1723, riconosciuti tutti con D. Minist. 18.3.1895.
Arma: Diviso inchiavato d'argento e di nero.
(da Bonazzi Francesco, Famiglie
nobili e titolate del napolitano, Napoli 1902)
SANSEVERINO
Antonio Coppola sposò in Napoli il 20.5.1850(2) Maria Antonia Imperiali d'Afflitto dei Principi di Francavilla (n. 20.2.1833 e + 29.8.1900), di Michele (n. 15.8.1795- +1867) e Giulia Sanseverino dei principi di Bisignano (+ 26.11.1881), dama di Corte dal 1858.
Famiglia delle più antiche e chiare ed illustri di queste province. Feudataria da' primi tempi normanni, decorata di tre de' sette Grandi Uffici del Regno, del Grandato di Spagna di 1a classe, del Toson d'Oro, della Gran Croce di S. Ferdinando e del Merito, dell'Insigne e Real Ordine di S. Gennaro e di altri de' più illustri Ordini Cavallereschi, fu pur ricevuta nell'Ordine di Malta dal 1537, ed ebbe parte importantissima nella storia di questa regione, massime ne' tempi normanni e svevi, e quando imperava quasi sovrana nel Principato di Salerno. Insignita di gran numero di titoli e de' più alti Uffici dello Stato e della Chiesa, godette di Patriziato napoletano nel Seggio di Nido e venne perciò ascritta al Libro d'Oro della Nobiltà Napoletana. Ma dei vari rami nei quali di divise ne sopravvivono tre solamente. Il ramo dei principi di Bisignano, riconosciuto come il primo titolo di Principe del Regno, risale alla concessione del 1464.
Arma: D'argento alla fascia di rosso alla bordura d'azzurro.
(da Bonazzi Francesco, Famiglie nobili e titolate del napolitano, Napoli 1902)
IMPERIALI o IMPERIALE d'AFFLITTO
Antonio Coppola (n. 19.7.1824) sposò il 20.5.1850 Maria Antonia Imperiali d'Afflitto dei Principi di Francavilla (n. 20.2.1833 e + 29.8.1900), figlia del marchese Michele (n. 15.8.1793-+01.01.1867) e di Giulia Sanseverino dei principi di Bisignano (19.03.1809 + 26.11.1881), dama di Corte dal 1858, figlia di Don Pietro Antonio Sanseverino, 16° Principe di Bisignano, e di Donna Maria Antonia Serra dei Duchi di Cassano.
Originata dalla nobilissima e Dogale famiglia Imperiale di Genova, una delle ventotto che tennero un proprio Albergo di Nobiltà, e che fu reiteratamente onorata della suprema dignità di Doge. Passata in queste Province fu ricevuta nell'Ordine di Malta nel 1638, e raggiunse le maggiori illustrazioni. Fu infatti a 4 gennaio 1743 aggregata al Patriziato napoletano nel Seggio di Capuana, fu decorata nel 1796 del titolo di Principe di Francavilla con anzianità dal 1639, nel 1608 del titolo di Marchese di Latiano, e nel 1573 di quello di Marchese d'Oria posteriormente rinnovato con R. Dispaccio 21 giugno 1784, e trovasi ascritta al Libro d'Oro Napoletano.
Arma: D'argento al palo di oro cucito, caricato da un'aquila spiegata di nero coronata di oro e linguata di rosso.
Il marchese Michele Imperiale (1793-1867) aveva sposato in prime nozze il 29-IV-1813 Maria Francesca d’Afflitto, ultima del suo ramo, figlia di Giovanni Andrea d’Afflitto, Patrizio Napoletano, e di Donna Rosa Sambiase dei Principi di Campana, ereditando, alla morte della moglie, il cognome, da cui Imperiale d'Afflitto.
Il marchese Michele fu cavallerizzo maggiore dell'ultimo re di Napoli Francesco II di Borbone. Dopo l'assedio di Gaeta, il re in esilio gli conferì (1861) la Gran Croce dell'Ordine di San Ferdinando e tenne con lui e i suoi discendenti una fitta corrispondenza che durò fino alla morte (1894).
Il marchese Guglielmo Imperiale (nato a Salerno il 19.08.1858 + 1944), figlio di Francesco (n. 15.05.1826), appartenente al ramo di Luigi (1799-1857) del fu principe Vincenzo (1738-1816), fu ambasciatore d'Italia a Costantinopoli (1904), poi a Londra (1910), dove prese parte al Patto di Londra del 26.4.1915 e fu membro della delegazione italiana a Ginevra per la firma del Trattato di Versailles del 28.6.1919. Senatore e rappresentante italiano al Consiglio della Società delle Nazioni, fu decorato del Collare dell'Annunziata. Ricordiamo ancora Giovanni Imperiale (1890-1983) distintosi nella prima e nella seconda guerra mondiale e comandante dell'ultima azione di cavalleria italiana del reggimento «Lancieri di Aosta» di stanza a Napoli.
Arma: Di argento al palo di oro cucito, caricato da un'aquila spegata di nero, coronata di oro e linguata di rosso.
(da Bonazzi Francesco, Famiglie nobili e titolate del napolitano, Napoli 1902)
VENUSIO
Domenico Coppola sposò il 10.12.1826 la marchesina Elisabetta Venusio, n. 1781, figlia di Gaetano, Marchese di Veticchia e Consigliere dell'Ammiragliato, e di Margherita Vecchione, nobile di Pozzuoli, sorella del Marchese Vecchione, coniugato con una Sisto dei Duchi di Ceglie.
Feudataria, aggregata al primo ordine civico della città di Matera, ricevuta per giustizia nell'Ordine di Malta nel 1717 come quarto di altra famiglia, decorata del titolo di Marchese di Turi dall'anno 1797 e riconosciuta di antica nobiltà ad occasione delle prove d'ammissione nelle Regie Guardie del Corpo.
Arma: Di argento alla fascia di azzurro caricata da tre stelle d'oro, accompagnata da tre rose di rosso 2 nel capo, ed 1 nella punta.
(da Bonazzi Francesco, Famiglie
nobili e titolate del napolitano, Napoli 1902)
LANTE MONTEFELTRO DELLA
ROVERE
Antonio Coppola il
26.7.1787 sposò Marianna Lante Montefeltro della Rovere (* Roma 1772 +
Castellammare 14-3-1808), Patrizia Romana e Nobile di Foligno, figlia del duca
romano Filippo e di Donna Faustina dei marchesi Capranica (18.11.1734-04.09.1809), figlia del
marchese Cesare e di Donna Flavia Masini
.
Il Duca Filippo e la Duchessa Virginia Lante della Rovere Altieri, sua prima moglie
Di origine pisana,
trapiantata a Roma da Pietro Lante all'epoca della decadenza della Repubblica di
Pisa. Fu dichiarata nobile e marchesa sovrana di Massa in Lunigiana da
Venceslao imperatore, ed ebbe il ducato di Bomarzo nel 1631 e il principato di
Cantalupo in Sabina. Vanta molti uomini illustri nelle arti, nelle lettere e
nella gerarchia ecclesiastica, e fra questi quattro Cardinali ed un Papa (Sisto
IV).
Il nostro ramo discende da Ippolito Lante Montefeltro della Rovere (15-6-1618 +
Roma 29-6-1688), Abate fino al 1648, rinuncia; 1° Duca di Bomarzo e Nobile
Romano dal 1646, vende il marchesato di Massa; acquista il marchesato di
Belmonte e di Rocca Sinibalda e la baronia di Antuni
nel 1679. Sposa a Roma l’11-2-1646 Donna Cristina d’Altemps,
figlia di Don Pietro Duca di Gallese e Marchese di Soriano (+ Roma 2-6-1712),
da cui Don Antonio (* 1648 + Roma 5-5-1716), 2° Duca di Bomarzo e Nobile Romano
dal 1688; 1° Principe di Belmonte, Marchese di Rocca Sinbalda
e Barone di Antuni, Grande di Spagna di prima classe
e Principe Romano, sposa il 14-2-1683 Luisa Angelica de La Trémoille,
figlia di Luigi II Duca di Noirmoutier e di Rénée Julie Aubery de Tilleport (* 1653 + Parigi 25-11-1698); da cui Don Luigi (*
Roma 9-11-1683 + ivi 14-8-1727), 3° Duca di Bomarzo, 2° Principe di Belmonte,
Principe Romano, Marchese di Rocca Sinbalda e Barone
di Antuni, Nobile Romano e Grande di Spagna di prima
classe dal 1716, sposa a Roma il 22-12-1705 Donna Angela Vaini,
figlia di Don Guido 1° Principe di Cantalupo e Duca di Selci e di Maria Anna Ceuli, Nobile Romana, dei Marchesi del Carretto (* Roma
26-10-1676 + ?), già vedova di Don Alfonso Antonio Litta dei Marchesi di
Gambolò, da cui Don Filippo (* Roma 12-4-1709 + ivi 27-3-1771), 4° Duca di
Bomarzo, 3° Principe di Belmonte, Principe Romano, Patrizio Romano coscritto
dal 4-1-1746, Nobile di Foligno e Grande di Spagna di prima classe dal 1727;
nel 1739 vende Belmonte, Rocca Sinbalda e Antuni, compra il feudo di Santa Croce nel 1734, compra
Cantalupo nel 1750 con il titolo di Principe, sposa in prime nozze a Roma il
6-7-1732 Donna Maria Virginia Altieri, figlia del Principe Don Emilio Principe
di Oriolo e della Principessa Donna Costanza Chigi della Rovere dei Principi di
Farnese (* Roma 6-5-1705 + ante 1760), in seconde nozze, a
Roma, il 31-5-1760 Donna Faustina Capranica, figlia del Marchese Don Cesare,
Patrizio Romano Coscritto, e di Flavia Masini (* 24-4-1721 + 10.08-1783).
Arma: Troncato nel
1° di rosso a tre aquilette d'argento coronate d'oro (Lante); nel 2° d'azzurro
alla rovere sradicata d'oro con i rami passati in doppia croce di Sant'Andrea
(della Rovere)..
(G. B. Di Crollalanza, Dizionario Storico-Blasonico delle famiglie
nobili e notabili italiane estinte e fiorenti, Pisa 1886.)
BARONE di Amalfi
Lucrezia Coppola
sposò il 10.1.1683 D. Pietro Barone di Amalfi.
Diverse sono le
opinioni degli autori circa la origine di questa famiglia. Alcuni dicono che
sia originaria di Gragnano, per lo che si disse anche de Gragnano, asserendo
che il primo di cui si ha memoria fu Giovanni Barone, milite ed amministratore
del fondaco e della Dogana del Sale in Castellammare nel 1270. I Barone
vestirono l'abito di Malta nel 1487. Questa famiglia ha goduto nobiltà nelle
città di: Napoli, Messina, Reggio, Tropea, Lecce, Cosenza, Amalfi, Nola,
Bitonto, Aquila, Stigliano, Gragnano, Sorrento, Catanzaro, Nicotera,
Monteleone, Lucera ed in Toscana.
Arma: D'azzurro
alla croce d'oro cantonata da quattro rose dello stesso.
(Berardo Candida Gonzaga, Memorie delle famiglie nobili delle Province
Meridionali d'Italia, Napoli 1875.)
DE ROSA
Antonio Coppola
sposò in Napoli, il 25.2.1713 Diana de Rosa, dei marchesi di Villarosa, figlia
di Prospero e Vittoria Valignani.
Nobile originaria
della città di Aquila, Nobile fuori Piazza in Napoli, ascritta nel 1748 al
Monte Manso, ricevuta nel 1766 nell'Ordine di Malta come quarto di altra
famiglia, decorata dal 1700 del titolo di Marchese di Villarosa ed ascritta al
Registro delle Famiglie dei Cavalieri di Malta di Giustizia.
Arma: Di azzurro al
leone coronato di oro, con la banda di argento caricata da tre rose di rosso
attraversante sul tutto, e col capo di oro all'aquila spiegata di nero e
coronata del campo.
(da Francesco Bonazzi, Famiglie
nobili e titolate del napolitano, Napoli 1902)
DE LIGUORO
Il 23.4.1644 Andrea
Coppola si sposava in seconde nozze con Porzia de Liguoro, dalla quale non
ebbe figli.
Patrizia napoletana
del Seggio di Portanova, ricevuta nell'Ordine di Malta nell'anno 1422,
riconosciuta ammissibile nelle Regie Guardie del Corpo, ed ascritta al Libro
d'Oro Napoletano. Già decorata del titolo di Duca di Puzzumauro
per concessione del 1710, e di Duca di S. Nicola per successione della Casa di
Gaeta con anzianità dal 1711, va attualmente contraddistinta col predicato di
Presicce, ed ha diritto in una delle linee secondogenite al titolo di Barone
per concessione Murattiana del 2 febbraio 1815 ed in una altra linea
secondogenita ai titoli di Principe di Pollica e di Conte del Celzo per concessione Borbonica del 12 marzo 1860.
Arma: Troncato
d'azzurro e d'oro al leone dell'uno nell'altro con la fascia d'argento
attraversante.
(da Francesco Bonazzi, Famiglie
nobili e titolate del napolitano, Napoli 1902)
MARCHESE
Francesco Paolo
Coppola sposò il 7.6.1785 Suffragia Marchese.
Di origine
longobarda, discesa dalla famiglia di Molise e propriamente dal conte Alfano
detto Marchese. Ha posseduto 45 feudi, due marchesati, un ducato e tre
principati, ed ha goduto nobiltà in Napoli fuori Seggio, in Capua, in Roma ecc.
ed ha vestito l'abito di Malta nel 1581.
Arma:
Di oro alla fascia d'azzurro caricata da una stella di otto raggi di oro.
D'argento, a due fasce ondate d'azzurro, accompagnate nella punta da due voli spiegati di nero.
(G. B. Di Crollalanza, Dizionario Storico-Blasonico, Pisa
1886.)
ANDREASSI
Il conte Vincenzo
Coppola sposò il 12.1.1891 Elisabetta Andreassi
(22.8.1870-19.2.1943), figlia del marchese Raffaele e Vincenza Spasiano patrizia sorrentina.
Nobile originaria di Mantova, riconosciuta nobile in Napoli nel
1536, ricevuta per giustizia nell'Ordine di Malta nel 1717, aggregata nel 1752
al Patriziato della città di Lucera, decorata nello stesso anno del titolo di
Marchese ed ascritta al Registro di Malta.
Arma:
Andreassi generico: Di azzurro alla campagna di verde con una cicogna al naturale tenente nella destra un uovo, ed una stella di argento nel cantone destro del capo.
Andreassi nel mio ramo, per il matrimonio di Giuseppe, padre di Raffaele, con Maria Cornelia di Capua Sanseverino, unirono al proprio stemma quello prestigioso dei Sanseverino, che é il seguente:
Partito, nel 1°: di argento alla fascia di rosso (Sanseverino); nel 2° di azzurro alla cicogna d'argento, tenente nella zampa destra un sasso dello stesso, sostenuto da una terrazza di verde, accompagnato in capo a sinistra da una stella ad otto punte d'argento (Andreassi).
(Francesco Bonazzi, Famiglie
nobili e titolate del napolitano, p. 20, Napoli
1902.)
GENEALOGIA ANDREASSI
COMPLETA
SPASIANO
Il conte Vincenzo Coppola sposò il 12.1.1891 Elisabetta Andreassi (22.8.1870-19.2.1943), figlia del marchese Raffaele e Vincenza Spasiano (+ 11.10.1915), di Pasquale, patrizia sorrentina.
Antica e Nobile Patrizia della città di Sorrento del Seggio
di Dominova.
Il Capaccio ci ha tramandato memoria di Tommaso e Matteo Spasiano,
militi nel 1248. Matteo é citato tra i baroni e
cavalieri invitati dall'Imperatore Federico II per combattere contro i
Saraceni, e di animo eccelso si distinse per egregi fatti di valore.
Giovan Antonio, nel XVI secolo, scoprì le conserve
d'acqua di epoca romana che si trovavano nel suo palazzo. Giovan
Battista, Commissario generale del campo spagnolo nel 1538 fu uomo di gran
consiglio e valore.
Questa famiglia risulta imparentata col poeta Torquato Tasso, la di cui sorella
sposò nel 1579 il cavaliere Giovan Ferrante Spasiano.
Di antica iscrizione nel Patriziato di Sorrento al Seggio di Dominova, ricevuta nel Sovrano Ordine di Malta per
giustizia dal 1603 e nel 1657. Riconosciuta di nobiltà generosa nel 1858 per
l’ammissione nelle Regie Guardie del Corpo con Ferdinando e Vincenzo.
E' iscritta nel Registro delle Piazze Chiuse per i discendenti di Andrea
patrizio di Sorrento. Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno
1922.
Arma:
Troncato di oro e
di rosso ad un leone dell'uno all'altro, coronato di oro, tenente colle branche
uno scudetto di azzurro, caricato di due spade di argento, guarnite di oro, e
passate in croce di Sant'Andrtea colle punte
all'insù.
(Francesco Bonazzi, Famiglie nobili e titolate del napolitano, p. 225, Napoli 1902.)
(Gaetano Canzano Avarna, Cenni storici sulla nobiltà
sorrentina, p. 37, S. Agnello 1880.)
VACCARO
Il 6.12.1588
Olimpia Coppola contrasse il secondo matrimonio con Fabio Vaccaro.
L'8.4.1611 Andrea
Coppola sposa Isabella Vaccaro.
La famiglia Vaccaro
era una delle antiche e patrizie famiglie stabiesi.
Nel 1270 si ricorda
Mazziotto Vaccaro giudice della Gran Corte della
Vicaria. Giovanni, figlio di Mazziotto, anche fu
Giudice e Soprintendente ai lavori del Palazzo Reale di Quisisana. Nel 1274 Bartolomeo fu Protontino di
Castellammare. Al tempo d'Alfonso d'Aragona un altro Bartolomeo Vaccaro fu
Presidente della Regia Camera della Sommaria. Nel secolo XVIII Nicola Vaccaro
fu Governatore di Rocca Guglielma, Penne e Altamura. Nel 1578 fu riconosciuta
nobile per l'ammissione all'Ordine di Malta come quarto della famiglia
Castaldo.
Arma
D'azzurro ad una mucca passante di argento alla campagna di verde.
(Serafino De' Ruggieri, Istoria dell'Immagine di S. Maria di Pozzano, Napoli 1743.)
de MASSO
Attorno al 1590 Cesare Coppola sposa in terze nozze Delia de Masso.
La famiglia Massa, Masso
o de Masso, era una delle antiche e patrizie famiglie stabiesi, discendente
dalla famiglia Massa di Sorrento. Delia era figlia del Magnifico Utriusque Iuris Doctor Giovan Geronimo.
Questa famiglia nei
secoli XVII e XVIII produsse le famiglie Massa Pagano, Massa Mormile e Pisani Massamormile, per imparentamenti
con le famiglie Pagano, Mormile e Pisani. Difatti
agli inizi del seicento l'UID Ottavio de Masso sposava Giulia Pagano, da cui
Francesco e Giovan Battista Massa Pagano; nello
stesso periodo l'UID Paolo de Masso sposava Isabella Mormile,
da cui Francesco Massa Mormile; nel secolo XVIII
Angela Massa Mormile sposava Lelio Pisani, da cui
Gennaro Pisani Massa Mormile.
(Notizie
tratte da studi personali.)
PLAGESE
Francesco Coppola
sposò il 27.11.1616 la patrizia stabiese Geronima Plagese.
La Plagese era una delle antiche nobili patrizie famiglie
stabiesi. E' ricordata nella città di Lettere nell'anno 1033 con Pietro figlio
di Giovanni; nel 1272 Nicola è giudice della città. Nel sec. XIII si trasferì
in Castellammare, infatti nel 1269 è ricordata tra i mutuatores
con Bartolomeo. Nel 1370 Maffuccio fu Protontino. Nel
1582 è iscritta al primo Ordine della città con il medico Tiberio AMD (Artium et Medicinae Doctor) e nel 1638 con Ascanio.
Possedette
patronati gentilizi in Castellammare nella Reale chiesa della Maddalena a
Quisisana (sec. XV), cappella di S. Stefano in Cattedrale (sec. XV), cappella
di S. Croce nel campanile della Cattedrale (1573), cappella nella chiesa di S.
Francesco (1688), cappella di S. Onofrio nella chiesa dell’Annunziata (1612).
(Notizie tratte da studi personali)
GIUSTINIANI
Cesare Coppola sposa il 20 luglio 1746, nel
Duomo di Napoli, Petronilla Giustiniani (1719-1790) nobile genovese, figlia di
Francesco (1681-1758) e di Maria Giacinta Alerame.
I genitori di Petronilla: Francesco e Maria Giacinta Alerame
Famiglia storica
genovese composta dalle Case Campi, Longhi, Banca, Forneti,
Negro e altre, che nel 1359 formarono la cosiddetta Maona Giustiniani che ebbe
il dominio delle isole di Scio (1359-1566), Samos, Enussa, Cos, Icaria etc. Tutte le suddette Case, da alcuni
ritenute indipendenti l’una dall’altra, da altri, invece, rami di un’antica
famiglia genovese di origine greca, che durante il corso dei secoli per
distinguersi avevano assunto cognomi diversi, trascurando quello originario,
assunsero o riassunsero il cognome Giustiniani in occasione della fondazione
della Maona.
Titoli: Patrizi Genovesi, Marchesi.
(Tratto da: Andrea Lercari, Albero Genealogico dei Giustiniani olim Recanelli di Ceparana e di Vezzano, La Spezia 2009)
Stemma Giustiniani Stemma Alerame
Arma Giustiniani: Di rosso al castello di argento sormontato da tre torri, quella di mezzo più elevata, aperta finestrata di rosso. Al capo di oro all'aquila coronata uscente di nero. (F. Bonazzi).
Arma Alerame: Partito: nel 1° d'azzurro con una testa di bue o bufalo al naturale e una mezza gamba al naturale uscente dal fianco sinistro, nel 2° di nero a due fasce di bianco, al capo d'azzurro a cinque stelle d'oro a 6 punte poste 1,4; col capo d'azzurro all'aquila di nero e coronata. (A. Lercari).
(Notizie tratte da
studi personali e da: Andrea Lercari, Albero Genealogico dei Giustiniani olim Recanelli di Ceparana e di
Vezzano, La Spezia 2009
(tavole).
FREZZA
Filippo Coppola,
nato a Napoli il 17.10.1833 dal conte Cesare Coppola e Maria Antonia Ruffo di
Motta Bagnara. Sposò in prime nozze il 4.9.1858 Lucia Decio, figlia di
Ferdinando e Rosa Correale, ed ebbe tre figlie:
Luisa, nata il 17.1.1860, Antonietta nata il 9.4.1864, Anna nata nel 1868.
Il giorno 13.11.1875
si risposò con Irene Frezza, figlia di Giovanni duca di San Felice ed Agata Capece Minutolo, senza avere altra discendenza.
Fu Brigadiere delle
R.R. Guardie del Corpo a Cavallo e morì in Napoli nel 1899.
Originaria di
Ravello, ricevuta nell’Ordine di Malta nel 1596, decorata del titolo di Duca
nel 1572 e riconosciuta nel legale possesso di tale titolo con RR. Rescritto
del 13 dicembre 1845 e 25 marzo 1856. Spetta il titolo di Duca di San Felice e
Nobile di Ravello.
Arma: D’azzurro a
tre fasce ondate d’oro, col capo d’oro caricato da tre gigli d’azzurro.
(Notizie tratte da studi personali)
DE CIUTIIS
Marianna Coppola Seniore, Nobile dei conti Coppola, nacque
a Napoli il 21.9.1829 dal conte Cesare e Maria Antonia Ruffo di Motta S.
Giovanni; si sposò il giorno 11.9.1852 con Gherardo de Ciutiis
barone di Santa Patrizia, figlio di Vincenzo e Maria Auricchio,
dal quale ebbe due figli: Vincenzo e Salvatore.
Vincenzo, n. 1859, si sposò con Marianna Coppola, figlia del conte Antonio e
Maria Antonia Imperiale, dalla quale ebbe due figli: Filippo premorto e
Gherardo
Marianna Coppola Iuniore, Nobile dei Conti Coppola,
nacque a Napoli il 24.12.1863 dal Conte Antonio Coppola e Maria Antonia
Imperiali d'Afflitto, sposò il 13.1.1881 il barone Vincenzo de Ciutiis di Santa Patrizia figlio di Gherardo. Morì in
Napoli il 11.3.1884.
Figli: Filippo, morto il 1.10.1885, e Gerardo de Ciutiis,
che sposò Emmanuella Coppola, sorella della madre.
Emanuella Coppola, Nobile dei conti Coppola, nacque a
Napoli il 22.4.1876 dal Conte Antonio Coppola e da Maria Antonia Imperiali
d'Afflitto; sposò in Napoli, con dispensa pontificia, il 23 novembre del 1904,
il barone Gherardo de Ciutiis di Santa Patrizia,
figlio della sorella Marianna. Ebbe tre figli:
a) Vincenzo (15.3.1914-5.6.1993) celibe;
b) Lucia (11.7.1912-30.1.1984) sposata con l’ing. Pasquale d'Elia
(14.4.1911-2.11.1986, da cui Ettore (9.8.1940) sp.
1°: Cirella Cortazzo, 2° Maria Mautone;
Elisa 23.10.1938, sp. Luigi Di Lella, da cui:
Vittorio, Francesca Romana e Pasquale;
c) Carmen (16.07.1907-?) sposata con il prof. avv. Renato Saviano, da cui
Leonardo (n. 23.2.1935 – m. ), Maria Rosaria (Mimmina n. 6.4.1936), Anna (n.
15.7.1938), Emanuela (n. 27.12.1944 – m. ).
Nobile famiglia, originaria e patrizia di Aquila, ove godette di nobiltà "ex genere" e anche di Salerno, dove esistono memorie che ne fanno documentare la genealogia fin dal XVI secolo.
I de Ciutiis vennero in Napoli con Giacinto de Ciutiis, sposato alla nobile Giovanna Magliano. Figlio di Giacinto fu Gherardo, Presidente della Camera della Sommaria, indi Presidente della Gran Corte dei Conti, decorato del R. Ordine e della Medaglia d'Onore delle Due Sicilie, Commendatore del R. Ordine di Francesco I. Gherardo ebbe due figli: Gregorio, Uditore del Consiglio di Stato, decorato della Medaglia d'Onore delle Due Sicilie, sposato ad una baronessa Ricciulli del Fosso; Vincenzo, Eletto, Decurione e Consigliere della città di Napoli, Cavaliere del R. Ordine di Francesco I, sposato alla nobile M. Giuseppa Auricchio.
Figlio di Vincenzo fu Gherardo, barone di Santa Patrizia, titolo concesso da Francesco II, Eletto della Città di Napoli, Cavaliere del R. Ordine di Francesco I, sposato alla nobile Marianna seniore dei conti Coppola.
Figli di Gherardo furono: Vincenzo, barone di Santa Patrizia e Cavaliere del Sacro Militare Ordine Gerosolomitano di Malta, sposato in prime nozze con Marianna iuniore dei Conti Coppola e in seconde nozze con Caterina Caracciolo di Laureana e Pannarano; e Salvatore, conte palatino, Cameriere Segreto di Cappa e Spada di Sua Santità, Gran Croce del R. Ordine di Francesco I, Cavaliere del S.M. Ordine Costantiniano di S. Giorgio delle Due Sicilie, decorato del Merito Civile di San Marino, membro onorario dell'Istituto Araldico Italiano, sposato con la nobile Giovanna della Marra.
Figli di Vincenzo: barone Gherardo, sposato con la nobile Emanuela dei conti Coppola, Bianca, Gino, Margherita, Filippo e Luigi. Figli di Salvatore: Anna e Carlotta.
Figli di Gherardo furono: Marianna, Carmen, sposata col prof. Renato Saviano, Antonia, Maria, Lucia, sposata con l'ing. Pasquale d'Elia e Vincenzo generale dei Carabinieri.
La famiglia fu ascritta alla Confraternita dei Nobili Spagnoli di Santiago di Napoli e ricevuta nell'Ordine di Malta tra i cavalieri di Onore e Devozione.
Arma: Di argento alla fascia di rosso accompagnata nel capo da una ghirlanda di foglie di quercia al naturale, ed in punta da una rosa gambula e fogliata del medesimo coricata. Corona baronale.
Altra arma: D'azzurro alla fascia d'argento accompagnata in capo da una stella di otto raggi d'oro. Lo scudo accollato all'aquila di nero, coronata d'oro, rostrata, linguata ed armata di rosso.
(Notizie fornite dalla nobile Lucia Costantini de Ciutiis e studi personali)
BATTILORO
Maria Cristina, Nobile dei conti Coppola, nata a Napoli il 5.2.1866 dal conte Antonio Coppola e Maria Antonia Imperiali d'Afflitto, sposò il 28.11.1895, nella Cattedrale di Castellammare, il Marchese S.R.I. avv. Tommaso Battiloro (17.7.1858-4.10.1939), fu Pietro, di Rocchetta (al Volturno). Il matrimonio fu celebrato dal vescovo stabiese mons. Vincenzo Maria Sarnelli dei baroni di Ciorani.
Famiglia originaria di Siena. Il titolo di marchese fu concesso per grandi benemerenze da Giuseppe I d'Austria (1707) con privilegio ereditario di familiare dell'Aula Cesarea e gentiluomo della Corte Austriaca. Si distinsero specialmente Tommaso, arcivescovo e Nunzio Apostolico, giudice del Tribunale Ecclesiastico e Abbondio, pure Vescovo. Nel 1744 Carlo III di Borbone fu ospite della famiglia.
Marchese del S.R.I. (mf), nobile di Montefiascone (mf), nobile (mf), predicato: di Rocchetta al Volturno (mf).
D.M. di riconoscimento del 13 novembre 1937.
Arma: D'azzurro al destrochiero armato al naturale movente dal fianco sinistro dello scudo, impugnante un martello posto in banda addestrato da una cometa d'oro ondeggiante anch'essa in banda e accompagnato in punta da una incudine al naturale sostenente una verga d'oro.
Lo scudo accollato all'aquila bicipite di nero.
FARNESE
Nel 1609 Cesare Coppola ottenne Patente di Familiarità da
Ranuccio Farnese, feudatario di Castellammare del tenor
seguente:
« Ranuccio Farnese Duca di Parma et Piacenza
etc. Confaloniero perpetuo de Santa Chiesa etc.
Sapendo Noi, che la famiglia Coppola della
Città nostra di Castello a Mare è sempre stata devota verso la Casa nostra, sua
padrona, et che al presente in essa si trova Cesare Coppola, huomo di buone qualità, et suddito nostro di ..., ci siamo
contentati porlo nel numero dei nostri famigliari, acciò possa godere degli
onori, privilegi, favori et prerogative, che godono gli altri nostri
famigliari, et spetialmente in portar armi, et
restare esente dal carico di alloggiamenti, riserbandoci la casa sua per
alloggiamento nostro particolare, et dei nostri successori, come è stato dei
nostri Maggiori. Pertanto comandiamo a quella Università, et agli Officiali
nostri presenti, et futuri, che per tale nostro famigliare lo tenghino, et trattino. Non facendo altrimenti, per quanto
stimano la gratia nostra.
In fede di che etc. Dato a Parma a dì 7 di Genaro 1609.
Ranuccio Farnese »
(vi è il sigillo)